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La Madre dei ragazzi. La vita e la lotta di Felicia Impastato

venerdì 22 Gennaio 2016 - ore 21.00

Anima Mundi Creativity Factory
Cibo per la Mente
in collaborazione con Provincia Autonoma di Trento – Comune di Trento – Circoscrizione di Meano – Aria Teatro
di e con Felicia Impastato
regia Marcello Cappelli

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Un omaggio alla donna che con la sua lotta costante ha dato una nuova speranza alla Sicilia, una speranza di riscatto e cambiamento. E’ questo il significato di “La madre dei ragazzi. La vita e la lotta di Felicia Impastato”, lo spettacolo che il 22 Gennaio nella magica cornice del Nuovo Teatro di Meano (Trento) l’attrice Lucia Sardo porterà in scena alle 21.00, testi Lucia Sardo e Regia di Marcello Cappelli.
L’evento è preposto all’interno del cartellone della seconda edizione del progetto “Cibo per la Mente”, ideato ed organizzato da Anima Mundi Creartivity Factory in collaborazione con La Provincia Autonoma di Trento, il Comune di Trento, la Circoscrizione di Meano, Teatro Immagini, Aria Teatro e Io Esisto Laboratorio delle Idee e della Creatività. Segnaliamo che questo spettacolo, in prima assoluta per la nostra Regione, ha come protagonista la straordinaria Lucia Sardo, interprete del film “I cento passi” nel ruolo sempre di Felicia Impastato.

Lo spettacolo

Fa la sua comparsa da dietro il pubblico Lucia Sardo – che ha interpretato Felicia Impastato nel film “I Cento Passi” – mettendo in scena un rito sciamanico di “purificazione” dopo che lo schermo sul palco ha proiettato una serie di immagini.
Immagini che scorrono continuamente nelle nostre televisioni, “il cibo quotidiano dato in pasto ai ragazzi” come dice Lucia, che invita al raccoglimento, a dimenticare per un attimo ciò che c’è fuori: guerre, tv, politici corrotti, vecchi abbandonati, multinazionali. E a spegnere i cellulari: “Domateli, come se fossero bestie feroci”.
A questo punto, solo a questo punto, si è pronti ad entrare nella casa della madre, la madre di tutti. Il “luogo” in cui si è amati senza riserve, dove “c’è posto anche per l’assassino”.
È così che veniamo introdotti al cospetto della vera protagonista: Felicia Impastato, la mamma di Peppino Impastato, morto, o meglio, ucciso il 9 maggio 1978 a Cinisi, per aver sfidato e combattuto la mafia.
È di lei che Lucia ci vuole parlare, è lei che vuole presentarci. Ci dice di averla conosciuta nel 2000, mentre giravano il film di Marco Tullio Giordana , “I cento passi”, film che ha reso celebre la storia di Peppino. E racconta di come questo incontro abbia cambiato per sempre la sua vita. Ci descrive la sua casa, con le pareti tappezzate di foto di Peppino, gli scaffali pieni di libri di Peppino, “un altare laico” lo definisce lei.
E ci dice della promessa fatta a quella piccola grande donna, allora ottantenne: far conoscere a tutti la storia di suo figlio.
Un’altra promessa invece la fece a se stessa: far conoscere lei. “Per una volta mi piacerebbe che non fosse la mamma di Peppino, ma Peppino il figlio di Felicia” ci dice Lucia. “Il frutto è stato Peppino, ma l’albero su cui è nato quel frutto è Felicia”.
Una donna ribelle, che rifiuta un matrimonio combinato – atto coraggioso quanto oltraggioso nella Sicilia di quei tempi – e si innamora di Luigi Impastato, amico e parente di uomini di mafia. E da allora inizia il suo calvario. Poi arriva Peppino, e la sua lotta alla mafia, col suo tragico epilogo: viene assassinato. Anzi, diciamola proprio tutta, gli viene fracassato il cranio con una pietra e poi viene fatto saltare in aria con una carica di tritolo. Raccoglieranno i pezzettini del suo povero corpo sui fili dell’alta tensione, e nella campagna intorno. A Felicia saranno mostrati in dei sacchetti di plastica degli occhiali da sole, o quello che ne rimaneva, e i suoi vestiti, o quello che ne rimaneva. Era l’unico modo per accertare l’identità del cadavere, dal momento in cui il suo corpo non esisteva praticamente più.
Qui finisce la battaglia di Peppino, sui binari di quella stazione in cui viene trucidato. Qui inizia la battaglia di Felicia. Una madre che ha visto uscire il figlio da casa e non lo ha più visto rientrare. Che ha potuto “rivederlo” solo in dei resti di indumenti chiusi in dei sacchetti di plastica. E che, come se tutto questo non fosse ancora abbastanza, si ritrova a combattere contro le istituzioni corrotte, che cercano di insabbiare la verità, fino alla fine. Che addirittura cercano di far passare la morte di Peppino come suicidio! Lei però non si arrende. Lei è “l’albero che ha dato vita a quel frutto”. Intanto sono tantissimi i giovani che la assistono e la appoggiano nella sua estenuante battaglia. E sono loro la vera eredità di suo figlio. In quei visi rivede Peppino. La sua casa inizia a diventare meta di un continuo pellegrinaggio. E lei è sempre più convinta a non mollare, a vincere la sua battaglia. E ci riuscirà: nel 2002, dopo ventiquattro anni, arriva la giustizia. Gaetano Badalamenti, che lei da sempre aveva additato come assassino di suo figlio, viene condannato all’ergastolo.
Felicia da qualche anno non c’è più. Ma la sua casa continua ad essere meta di quel corteo che ogni 9 maggio parte dalla stazione dove si compì l’eccidio, ed arriva sotto quella finestra, davanti a quel portone dove, quando era in vita, Felicia attendeva quei giovani donando loro dei garofani rossi, il fiore preferito di Peppino. Delle toccanti immagini proiettate sul palco ci raccontano quei momenti, così impregnati di gioia e dolore. Simbolo di una vittoria. Una vittoria che però ha un eroe caduto da compiangere.
Questa è Felicia. Poteva chiudersi nel suo dolore, lasciarsene sopraffare. Ha invece lottato, fino agli ultimi giorni della sua vita, come avrebbe fatto Peppino. Con la stessa determinazione e lo stesso coraggio. Quel coraggio che fa degli uomini degli eroi.
E alla fine dello spettacolo è Lucia Sardo che distribuisce dei garofani rossi tra il pubblico. Un ultimo tocco d’artista e di donna. Per non dimenticare. Perché nessun eroe va dimenticato. E con quel garofano rosso noi usciamo dal teatro sentendo che ancora per una volta Felicia è riuscita a portare avanti la sua battaglia. E tante altre volte ci riuscirà ancora.
Grazie Lucia, per avercela fatta conoscere,e per farla rivivere, con la grazia e la forza di cui sei capace.

INFO: 3471018089 (Anima Mundi) – 0461 511332 (Teatro di Meano)

Dettagli

Data:
venerdì 22 Gennaio 2016
Ora:
21.00
Categorie Evento:
,

Luogo

Teatro di Meano
via delle Sugarine, 22
Trento, Italia
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